CONTE NON È PIÙ L`ALLENATORE DELLA JUVENTUS


Decisione shock in casa della
Juventus per un consensuale “lasciarsi” tra Conte e i dirigenti bianconeri,
nonostante l’accordo firmato a maggio scorso, in base al quale ci sarebbe stato
un allungamento del contratto fino a giugno 2015. Ma Conte, già allora, aveva
messo pubblicamente le mani avanti, dicendo di accettare di restare alla
Juventus soltanto in caso di una campagna acquisti convincente per essere
competitivi in Champions League. Soltanto 24 ore fa al raduno della Juve a
Vinovo, nessuno si sarebbe aspettato di assistere a una decisione così
repentina. Così, si è passati da sorrisi e abbracci per il piacere di
ritrovarsi dopo le vacanze, alle dimissioni improvvise di Antonio Conte. C’era
evidentemente un malumore che aleggiava ormai da qualche tempo, un qualcosa che
pur non intaccando il rispetto tra Conte, Agnelli, Marotta, Nedved e Paratici,
si dissociava in maniera netta su quelle che sono le strategie della Vecchia
Signora per l’immediato futuro. Una sorta di scontro tra chi come Conte avrebbe
voluto una posizione alla Ferguson nell’ambito della dirigenza della Juve e il
diniego di una società, con a capo Agnelli, che invece deve far quadrare il
bilancio societario pur non sconvolgendo i piani di una squadra che ha vinto
per tre anni di seguito il campionato, due supercoppe ed ha raggiunto un record
di punti che sarà difficilmente eguagliato e superato. Conte parla di un fine
rapporto sereno, senza apparente ruggine contro la società che l’ha valorizzato
e fatto crescere anche dal punto di vista umano, tuttavia, dice di avere avuto
la percezione che il percorso tra lui e la Juventus si fosse ormai interrotto,
quasi fosse arrivato ad un bivio in cui le strade si dividono. Conte non dice
chiaramente il perché di questa decisione maturata improvvisamente, si limita
soltanto a ringraziare la Juventus e tutti i tifosi che lo stimano in maniera
viscerale. Tuttavia, visti gli scricchiolii di fine campionato scorso, le
parole centellinate di Conte fanno trasparire un’evidente delusione nel non
essere riuscito a far capire l’importanza di organizzare una campagna acquisti
importante per una Juventus che ormai ha dato tutto e di più. Lui, che è sempre
fautore nella ricerca di stimoli e di quella “fame” di vittorie da inculcare
nel suo gruppo di giocatori, adesso sembra avere perso la diritta via. C’è poi
un altro discorso alla base di queste dimissioni ed è la probabile vendita di
Vidal e Pogba, due cardini del gioco di Conte. Ci sono offerte indecenti per i
due campioni della Juventus e la società sta pensando seriamente di prenderle
in considerazione. Ma, se così fosse, dove sta il progetto di rinforzare questa
squadra per far fronte a una Champions che deve vedere i bianconeri arrivare
almeno ai quarti di finale? In entrata, la Juve, sembra aver concluso
l’acquisto di Iturbe, Evra, Morata, (una promessa che non dà certezza) e sta
pure tentando di portare a Vinovo anche Romulo, l’esterno di difesa del Verona.
Evidentemente, Conte non ha accettato questa linea programmatica di campagna
acquisti che, secondo lui, indebolirebbe la sua Juventus. Adesso si parla di
lui come prossimo C.T. della Nazionale Italiana. E intanto il popolo bianconero
è in fermento. I tifosi sono tutti con Conte e contro la società di Corso
Galileo Ferraris che, come probabile sostituto sulla panchina bianconera,
vedrebbe bene Allegri o Mancini. Questa è una decisione che dovrà essere presa
con la massima urgenza, anche perché la squadra è già pronta per andare in ritiro.
Ma, attenzione signori Agnelli, Marotta e Paratici, perché la fretta imposta
dalla situazione è davvero cattiva consigliera.
Salvino
Cavallaro